Giuseppina Barbara

Data:
1 Febbraio 2011

Donna di rara bellezza e di non comune cultura, sposata con Salvatore Amoroso (1819 – 1899), un patriota in contatto con Mazzini, Garibaldi e Bixio, si puó considerare "un'eroina risorgimentale" al pari della ben piú celebre Antonietta De Pace di Gallipoli.

La sua vicenda era rimasta sino ad oggi sconosciuta: le opere sul risorgimento salentino sembravano essersi dimenticate di lei. Ne parla diffusamente invece Giuseppe Del Giudice in una breve monografia sulla famiglia Amoroso stampata a Napoli agli inizi del secolo.

Scrive Del Giudice: "Cospiratrice insieme al marito per l'unitá d'Italia prendeva parte a tutte le riunioni segrete che i cospiratori solevano tenere nei sotterranei del castello di Alessano, e con la sua parola convinceva, incitava, teneva sempre desta la fiamma ideale dell'unitá della patria.

Nel 1860 partecipó ad una riunione segreta per essere informati di alcune direttive emanate da Garibaldi. Ma qualche spia dovette informare i borbonici i quali si appostarono armati nei pressi del castello. Terminata la seduta i cospiratori uscirono cautamente sulla via per ritornare alle loro case. All'improvviso si udí nel buio una scarica di fucileria, alla quale seguirono varie altre ancora.

I congiurati risposero al fuoco, finché i borbonici furono dispersi. Senonché alla prima scarica s'udí un grido di donna che evidentemente era stata ferita: era proprio Donna Giuseppina Barbara, colpita da un proiettile al polmone sinistro. Il marito con l'aiuto diun compagno la trasporto a spalla in una casetta di campagna vicina, essendo pericoloso condurla in quelle condizioni a casa sua.

Nella notte le vennero prestati i primi soccorsi, e dopo circa venti giorni poté fare ritorno alla propria dimora, senza dar luogo a sospetti. La gravità della ferita lasció nella eroica signora postumi cosí gravi che dopo tre anni dii atroci sofferenze, il 16 ottobre 1863 cristianamente spirava nelle braccia del marito soddisfatta di aver visto l'Italia unitá cosí come ella la sognava.

Imponenti furono i funerali per rendere omaggio a colei che aveva indirettamente immolato la propria esistenza per il trionfo della causa italiana".

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Ultimo aggiornamento

15 Novembre 2019, 12:31